Susan Cain, avvocato di origine ebrea con la passione per la scrittura, ha pubblicato un libro sulle persone introverse:
"Quiet: the power of introverts in a world that can't stop talking" (= "tranquillità: il potere degli introversi in un mondo che non riesce a smettere di parlare), partendo proprio dalla sua esperienza personale. Abituata a trascorrere gran parte del tempo a leggere, fin da bambina ha condiviso questa passione con tutta la sua famiglia, dove il prendersi del tempo per sé e per le proprie passioni, anche solitarie, veniva accettato come un comportamento perfettamente normale, senza che vi fosse un bisogno di giudicarlo "anti-sociale". (
www.thepowerofintroverts.com)
In un mondo che esalta l'essere estroversi e socievoli a tutti i costi, spesso è difficile adattarsi per gli introversi.
A partire dal 20° secolo, si è passati da una società rurale, in cui le persone vivevano in piccole comunità dove tutti si conoscevano, ad una società industriale, dove un sacco di persone si ritrovavano a lavorare in una fabbrica o in un ufficio con una folla di sconosciuti da affrontare. In questo contesto, il carisma e il magnetismo hanno giocato un ruolo fondamentale, e il modello da imitare è diventato quello del venditore.
Ma la Cain propone di fare un passo avanti e di andare verso una struttura sociale più equilibrata, dove non siano solo messi al primo piano gli estroversi e i lavori di gruppo, ma dove anche gli introversi abbiano le stesse chance, gli stessi spazi per usare la loro creatività e la loro capacità di riflessione da soli. Così come è importante stare in un gruppo, lo è altrettanto poter stare con se stessi, perché certe attività vengono svolte meglio da soli; inoltre, imparare a stare e fare le cose da soli è un modo per crescere.
Gandhi, Rosa Parks, il presidente Lincoln erano persone introverse.
Internet, ma anche i lavori che richiedono capacità di elaborazione e di concentrazione sono adatti agli introversi, ad esempio la scrittura; ma anche la managerialità, dove il leader introverso non interviene con la stessa frequenza con cui lo farebbe un estroverso, e lascerebbe più spazio al gruppo per rielaborare in maniera autonoma. Altre attività indicate sono: giornalista, traduttore, pittore, scultore, grafico e tutte le attività artistiche legate in modo particolare alla manualità.