domenica 25 dicembre 2011

Un po' di creatività con la carta

Oggi ho cercato dei cartamodelli per fare delle bustine per semenza. 

È stato davvero semplice: basta avere una stampante a colori, dei fogli A4, forbici e colla.

Ecco il risultato:

bustine per semenza





Ho poi deciso di riutilizzare una scatola in plastica trasparente (tipo plexiglass) che conteneva dei cioccolatini. Ho foderato sia il coperchio che il fondo con la stessa immagine:

il coperchio






il fondo     




Un bel contenitore vintage romantico... non trovate anche voi?




venerdì 23 dicembre 2011

Come vivono e muoiono gli animali che mangiamo conta!

Jonathan Safran Foer: Se niente importa, perché mangiamo animali?



Nonostante lo stile filosofico, è un libro utilissimo per fare chiarezza sulla tortura inflitta agli animali negli allevamenti intensivi.

Si viene così a scoprire che gli animali degli allevamenti sono geneticamente modificati perché ingrassino velocemente e non si riproducano. Sono animali spesso nati con malformazioni o debolezze immunitarie, dovute all'assenza di spazio, luce, aria fresca, di un'alimentazione ed un trattamento adeguati. Vengono perciò imbottiti di farmaci ed avviati tutti (capi sani e malati) ai mattatoi.

Ci sono allevamenti che riprendono il sistema tradizionale, antico, dove si ha cura dell'animale allevato. Al momento sono pochi.

Per l'autore va fatta una scelta netta: il vegetarianismo, per avere la certezza che la barbarie degli allevamenti zootecnici intensivi non abbia un futuro.

venerdì 9 dicembre 2011

Insalata di verza, indivia e lattuga romana

Oggi ho preparato un'insalata molto semplice, con una verza raccolta nell'orto dei miei, con tutte le sue belle grandi foglie intorno. Per portarmela a casa, ho infilato fra le sue foglie anche della lattuga romana e due cachi, sempre dell'orto.


L'insalata è proprio semplicissima: ho tagliato la verza, la lattuga romana, l'indivia e ho aggiunto olio EVO, aceto balsamico, sale, origano e capperi sotto sale.

lunedì 5 dicembre 2011

Insalata di cavolo verza al balsamico

Ieri mi sono fatta portare una bottiglietta di vero aceto balsamico di Modena, che ho provato oggi in una insalata semplice, con verza dell'orto, qualche cappero sotto sale, alcuni semi di finocchio, olio EV di oliva e sale a piacere e, inoltre, qualche cipollina sott'aceto di un vasetto già aperto, che dovevo finire.

Viene un buon sapore agrodolce. (tranne per le cipolline, che non mi sono piaciute)



venerdì 2 dicembre 2011

Un piccolo gesto per consumare meno plastica

Mi è venuto in mente dopo aver guardato un filmato in cui Charles Moore mostra tutti i rifiuti che si riversano in mare.

Ho pensato che, la prossima volta che andrò a far spesa, invece di prendere il guanto di plastica, infilerò la mano direttamente nel sacchetto di plastica. Può andar bene per i cespi interi di insalata, per un gambo intero di sedano, per un singolo frutto (melograno, ananas). Magari potrò avere ancora bisogno di un guanto, ma magari no...

E' un gesto piccolissimo, ma se lo moltiplichiamo per tutti i milioni di italiani che in questo momento stanno comprando singoli cespi di insalata...






Per realizzare un desiderio

(jupiterimages.fr)
Puoi realizzare il tuo desiderio.
Non devi essere coraggioso
o magro
o avere molta "perseveranza" (o qualsiasi cosa essa sia).
Hai solo bisogno di un po' di aiuto dai tuoi amici.
(Barbara Sher)

mercoledì 30 novembre 2011

Strudel di mele vegan

Ispirandomi alla ricetta macrobiotica "Macro Strudel di Mele" sul sito Olos, ho pensato di preparare una versione personale, usando quello che avevo già in casa e comprando solo dell'uvetta e del latte di riso. Dunque, con quello che mi sono ritrovata in dispensa, ho usato gli ingredienti che indico sotto.
Ne è venuta fuori una ricetta vegana (senza latte vaccino, senza uova, e anche senza zucchero e senza lievito).
Ho usato indicativamente:
  • 125 grammi di farina bianca 00 manitoba
  • 3 cucchiai da minestra di olio extravergine di oliva
  • qualche cucchiaio di latte di riso 
  • 1 pizzico di sale
  • 3 mele golden non molto grandi
  • 3 o 4 cucchiai da minestra di uvetta sultanina
  • 1/2 bicchiere d'acqua
  • 1 cucchiaino di farina di cocco
  • 1 pezzetto di bastoncino di cannella
  • 1 grattatina di scorza di limone
Attrezzi: pirofila in cui lavorare e poi far cuocere il dolce + tavoletta di legno su cui spianare la pasta con il mattarello + 1 pentolino da circa un litro con coperchio per il ripieno + 1 cucchiaio o forchetta per girare il ripieno.
Forno: accensione normale, inizialmente al max, poi quando si inforna a 200°C, per circa 40 minuti a metà altezza.

Per il ripieno:
  • ho sbucciato e tagliato a pezzettini le 3 mele. Le ho messe in un pentolino con coperchio insieme a 3 o 4 cucchiai di uvetta sultanina, 1/2 bicchiere d'acqua, 1 cucchiaino di farina di cocco, 1 pezzetto di bastoncino di cannella e 1 grattatina di scorza di limone. Ho messo su fuoco basso finché si è ammollata la mela, girando di tanto in tanto...
  • Nel frattempo...
Per l'impasto:
  • ho messo la farina, 1 cucchiaio di olio e 1 pizzico di sale nella pirofila e con le mani ho girato un po' il tutto, poi ho versato a poco a poco del latte di riso, sempre impastando a mano, finché ho ottenuto una pasta duretta (un po' come la sfoglia per le tagliatelle). In pratica la pirofila si è "autopulita" con la pasta stessa, passata lungo le sue pareti (un utensile in meno da lavare = riduzione di energia manuale e di acqua). L'idea mi è venuta così, senza averla cercata di proposito... ;-)
  • Ho formato una pallotta e ho messo la pirofila con dentro la palla di pasta così com'era in frigorifero.
Il pentolino bollente con il ripieno, l'ho messo fuori a raffreddare, su un davanzale. Poi ho acceso il forno a temperatura massima.

Una volta che il ripieno è tiepido, quasi freddo, ho abbassato il forno a 200°C, poi ho steso con il mattarello l'impasto il più possibile, su un ripiano di legno. La forma è venuta molto irregolare, diciamo circa 25 x 25 cm, ma non era né un cerchio né un rettangolo. E' andata bene lo stesso ;-).

Ho distribuito due cucchiaiate di olio con le dita sia sul piano che sui bordi della pirofila, poi vi ho adagiato la pasta tirata. Ho distribuito all'interno di essa il ripieno e con le mani ho sigillato alla bell'è meglio i bordi della pasta.

Passati circa 40 minuti, ho visto che lo strudel era diventato marroncino in superficie e sentivo puzza di bruciato... Perciò ho tolto dal forno. In realtà, andava tutto bene, era solo l'odore del poco olio bruciato sulle pareti libere della pirofila... :-P.



All'assaggio, posso dire che è venuto uno strudel buono. L'unica cosa che non farò la prossima volta, sarà aggiungere il cocco, mentre abbonderò un po' di più con la scorza di limone e la cannella. 








lunedì 28 novembre 2011

Zenzero candito

Zenzero cristallizzato
Zenzero candito: portare dolcemente ad ebollizione 1 tazza e 1/3 di zucchero con 1 tazza di acqua, aggiungere 1 tazza di zenzero pelato e ridotto a pezzettini. Far sobbollire a fuoco dolce per 20 minuti. Raccogliere con un mestolo forato i canditi e farli asciugare prima di consumarli.

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