venerdì 10 febbraio 2012

Accorgimenti speciali per alcune erbe in fitoterapia

Fitoterapia: accorgimenti speciali da usare con alcune erbe

Nelle cure fitoterapiche, vi sono alcune erbe che richiedono alcune accortezze, onde evitare che diventino inefficaci o che creino effetti indesiderati. Riporto quello che ho trovato nelle mie ricerche e che ho sperimentato.

L'ARTEMISIA, che secondo la medicina tradizionale cinese (MTC) serve a "mandar via l'Acqua", non dovrebbe essere assunta per più di 10 giorni.

La CHELIDONIA o CELIDONIA non andrebbe mai preparata come erba singola, ma in una tisana mista. La dose massima non dovrebbe superare i 10 grammi per litro. 

Il DESMODIUM o DESMODIO va fatto macerare a freddo e poi colato, per preservare le sue proprietà (io seguo questo metodo). La dose massima da assumere è di 4 o 5 grammi di polvere di foglie al dì.

La FUMARIA andrebbe assunta per 8 giorni di seguito, poi si dovrebbe interrrompere la cura per 10 giorni e quindi si potrebbe ricominciare a berla (personalmente, l'ho assunta anche per un mese o più, anche sotto forma di tintura madre, e non ho avuto nessun tipo di effetto nocivo).

Affinché mantenga intatte le sue virtù emollienti, la MALVA andrebbe lasciata macerare in acqua fredda tutta la notte e poi leggermente scaldata (io invece di solito la faccio in forma di decotto, e trovo che funzioni ugualmente).

Per avere la certezza di efficacia della cura, il decotto di foglie di NOCE andrebbe assunto per almeno un mese.

La SAPONARIA va messa a bagno in acqua fredda per poche ore, poi colata senza scaldarla, perché può dar luogo a nausea per via delle saponine (personalmente, la tengo a bagno tutta la notte e a volte per sbaglio l'ho anche fatta bollire insieme ad altre piante per un decotto, e posso confermare che fa venire la nausea. Credo che cerchi di smuovere la bile rossa del fegato, di qui la nausea).

La dose di foglie di SENNA, che secondo la MTC "purgano il Fuoco", dovrebbe essere compresa tra 1,3-3 grammi al dì.

La SPIREA ULMARIA, fonte naturale di acido acetilsalicilico, non va mai bollita; è invece preferibile lasciarla a bagno per una notte in acqua fredda prima di assumerla, tiepida (a volte mi capita di farla bollire, ma non ho riscontrato effetti indesiderati). Non andrebbe presa a forti dosi.

L'alburno di TIGLIO, efficace per mantenere il fegato sgombro da calcoli ed impurità, va preparato in questo modo per il massimo dell'efficacia: si mette una manciata di alburno in un litro di acqua e si fa sobbollire per 45 min. o comunque fino a ridurre di metà il quantitativo di acqua. La cura va fatta per 21 giorni, poi si interrompe per una settimana e poi si può riprendere (in realtà so di una signora che la beve tutti i giorni e non ha più dovuto farsi operare ai calcoli). Va bevuta lontano dai pasti, meglio se a digiuno.

Il VISCHIO va preparato mettendolo a bagno per una notte in acqua fredda. Se ne beve l'acqua senza scaldarla (metodo che seguo religiosamente).

Ognuno di noi è diverso, perciò è possibile che quanto detto sopra venga smentito, a livello della singola persona, dalla sua esperienza concreta. Perciò sarei lieta di ricevere commenti con le vostre esperienze.











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