mercoledì 15 febbraio 2012

Un decotto per il fegato... dolce !

Decotto per il fegato (in particolare il fegato infiammato da tossine di origine alimentare o intestinale):

Far bollire per 10 minuti in mezzo litro d'acqua una mela ben lavata e tagliata a fettine sottili. A metà cottura, aggiungere 5 g di liquirizia in polvere e una cucchiaiata di miele.

Posologia: tre tazze al giorno: una al mattino a digiuno, una alle 17.00 e una la sera, una mezzora prima di coricarsi.

Quando il mio occhio è caduto su questa ricetta, l'ho voluta provare, perché di solito per il fegato si consigliano radici amare. Non so se avete mai provato la tisana di genziana... un amaro da brivido! Insomma, io che riesco a bere tante tisane di erbe senza zuccherarle, ho rinunciato alla genziana! Perciò ho fatto il decotto riportato qui sopra, modificandolo un po', perché ho usato le radici spezzettate di liquirizia al posto della polvere, che in questo momento non ho. 



Siccome la formula in polvere è più "concentrata", nel senso che si scioglie prima e viene assorbita più velocemente, ho misurato 10 g di radici spezzettate, per ottenere un effetto analogo. Equivalgono a circa 2 cucchiai da minestra. Per fare in modo che liberassero meglio i loro principi, ho messo le radici a bollire fin da subito, senza aspettare i 5 minuti, e ho fatto cuocere una mezzoretta.

A me come gusto piace, tuttavia so che il retrogusto particolare della liquirizia, un po' amarognolo per via della lunga bollitura, può risultare stomachevole. Nel mio caso specifico, avendo la pressione tendenzialmente bassa, trovo nella liquirizia un aiuto in più. Ho anche notato che, bevuta molto calda, è digestiva.


















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